Energy Manager
Il responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, conosciuto anche con il nome anglosassone di "Energy Manager", è una figura introdotta in Italia dalla legge 10/91 per i soggetti (enti pubblici e privati) caratterizzati da consumi importanti, espressi in tonnellate equivalenti di petrolio (tep):
•1.000 tep per i soggetti del terziario e della Pubblica Amministrazione.
•10.000 tep per le imprese del settore industriale;
Volendo fornire un termine di paragone si può considerare che 1.000 tep corrispondono a circa 1,2 milioni di m3 di gas naturale o a 4,5 milioni di kWh.
Peraltro anche se non obbligatoria per gli altri soggetti tale figura riveste all'interno di una azienda un ruolo di importanza strategica in quanto promuovendo un uso razionale e coerente dell'energia può far conseguire alle imprese risparmi, sulle bollette energetiche, nell'ordine del 20/30% annui.
Tale figura professionale assume una posizione di "consulente" nei confronti della struttura con cui collabora, non essendo previste dirette responsabilità gestionali e nel campo della effettiva realizzazione degli interventi studiati. Ne consegue dunque che il fattore critico, nel processo di razionalizzazione nell'uso dell'energia, risiede non tanto e non solo nel valore professionale del tecnico né nella sua capacità di nell'individuazione dell'intervento bensì nella sua capacità/possibilità di dialogare con la struttura e con l'alta direzione aziendale sviluppando una reale "politica" di conservazione dell'energia.